Ancora da completare circa 5 miliardi di lavori. Confartigianato: «Rischio ondata di contenziosi»

I numeri del dramma al cardiopalma “superbonus” sono davvero importanti e degni di attenzione. Il Governo ha anticipato che la questione verrà probabilmente definita con un decreto che potrebbe approdare in Consiglio dei ministri parallelamente al cd. Milleproroghe. Le tensioni interne alla maggioranza di Governo restituiscono ad oggi un quadro a tinte fosche. Oltre alla nota criticità determinata dal cd. fenomeno “crediti incagliati”, in questi giorni la nuova emergenza è quella dei condomini che coinvolge imprese e privati.

Il «Sal straordinario»

Secondo gli ultimi dati elaborati da Confartigianato con base Enea fino a fine novembre e proiezione che copre anche dicembre,  la spada di Damocle è sospesa su più di 30.000 condomini  (quasi tutti avviati fra settembre e dicembre) e a rischio ci sono poco più di 5 miliardi di euro che mancheranno all’appello di privati e imprese. A meno che non passi una delle proposte sul tavolo: mini proroghe mirate. Ciò di cui si discute a Roma in questi giorni è il «Sal straordinario», uno stato di avanzamento lavori non canonico che al 31 dicembre metta in salvo almeno la percentuale dei lavori effettuati secondo la proposta del senatore Guido Quintino Liris (FdI). 

A quattro giorni dalla «fine» del Superbonus al 90/110% (in funzione dei tempi di presentazione della Cilas) la tensione è altissima e non ci si nasconde che, dati i numeri (i cantieri a metà lavori ultimati, quindi in un pericoloso limbo, in Italia sono più di 30 mila  per lavori pari a poco più di 18,5 miliardi, di cui ancora 5 da eseguire), stia maturando una vera e propria bomba sociale. Non a caso si discute anche di una norma anti-contenzioso.

Lo sconto in fattura

Per i condomini, la casistica più diffusa, a differenza delle villette, è lo sconto in fattura, ove  l’azienda costruttrice che si accolla le spese di realizzazione in cambio dei crediti maturati e quindi con un esborso pari a zero per i condomini.  Ma per i lavori che non ricadranno nelle eventuali opzioni di Sal straordinario il rischio concreto è che lo sconto in fattura per l’intero intervento passi dal 110 al 70%  (ciò poiché si raggiungerebbe solo parzialmente il salto di due classi energetiche fondamentale per l’ottenimento dell’agevolazione del 110%). Anche togliendo il «10» che tanto aveva reso allettante il Superbonus, la quota non più agevolata, quel 30%, finirà al centro di discussioni asperrime tra imprese e condomini. Con tutta probabilità sono soldi che finiranno in capo ai committenti, quindi i condomini, pena la perdita anche dell’agevolazione del 70%, dovranno mettere mano al portafoglio.

 Le ipotesi

Fin qui gli scenari che comportano zero esborsi aggiuntivi per l’erario e che seguono il faro di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia. Ma c’è ancora una flebile speranza per una proroga breve della misura. Alfiere della mini proroga è, segnatamente, Forza Italia, e si ragiona di tre mesi aggiuntivi solo per i cantieri condominiali che al 31 dicembre prossimo abbiano un avanzamento almeno del 60% con un costo per lo Stato di 1,6 miliardi spalmati in 4 anni. Quest’ultima ipotesi convince Patrizio Boschetto di Confartigianato: una proroga di tre mesi del Superbonus per i condomini che al 31 dicembre abbiano raggiunto almeno il 60% dei lavori costerebbe al massimo 2 miliardi e 700 milioni di maggiori oneri per lo Stato. «Una cifra importante — dice Boschetto —. Ma sarebbe il male minore rispetto al rischio di avere migliaia di contenziosi tra ditte e condomini. Non è detto che tutti i proprietari di casa abbiano risorse sufficienti per fronteggiare il 30% di quota di loro competenza. Il rischio per le imprese, è un’impennata degli stati d’insolvenza e di fallimento. A rischio c’è la tenuta di un sistema fatto di quasi 60 mila imprese artigiane e 125 mila addetti».

 Il cuore oltre l’ostacolo

Le dimensioni del problema sono enormi e mettere in fila i numeri aiuta a comprenderle. In Italia sono 30.000  i condomini e gli edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari e unico proprietario persona fisica, con una spesa media, secondo i dati dell’Osservatorio Superbonus di Smartland, di 622.291 euro per un valore totale del Superbonus condomini in Veneto pari a circa 18,6 miliardi di euro. Si sono spesi per lavori già realizzati 13,6 miliardi ma al 31 dicembre ci saranno altri 5 miliardi di lavori ancora da realizzare su investimenti già attivati. Nonostante i tanti segnali d’allarme sul Superbonus, il 2023 è stato l’anno in cui molti condomini hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo. Le asseverazioni in 12 mesi, in Italia, sono cresciute di  47.951 +93,5% con un’evidente accelerazione negli ultimi 4 mesi dell’anno.