Novità rilevanti per imprese e cittadini alle prese con la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 2016

Oltre allo stanziamento di 1,5 miliardi, sono state aggiunte nuove scadenze per presentare le domande di contributo.

Il Commissario di bilancio al Sisma ed i tavoli di lavoro/coordinamento, hanno stabilito nuovi termini per la presentazione dei progetti. Milestone definite per la ricostruzione pubblica, novità per il CAS e le SAE, nonché ulteriori miglioramenti del Testo Unico della ricostruzione privata.

Sono stati prorogati al 31 dicembre 2024 i termini per l’invio delle domande di contributo riguardanti la messa in sicurezza o la ricostruzione di edifici gravemente danneggiati, i cui titolari non ricevano misure di assistenza abitativa come CAS o SAE.

Le domande attinenti gli edifici con danni gravi che beneficiano di assistenza abitativa (SAE, MAPRE, immobili in comodato d’uso gratuito, ecc.) vedono come termine per la presentazione delle domande (comprese quelle già presentate in forma semplificata con riserva di integrazioni) il 30 giugno 2024.

Analoga scadenza caratterizza anche le domande di ricostruzione di edifici con esito “E”, relativi ad attività economiche e produttive. Tali termini si intendono esclusi allorché gli edifici siano ricompresi in piani attuativi o programmi straordinari di ricostruzione, per i quali si applicano cronoprogrammi diversi e specifici.  La mancata presentazione delle domande entro i termini sopra detti comporta la sospensione e/o cessazione della gratuità delle misure agevolative, con l’obbligo di integrare e corrispondere un contributo ridotto del 30% nel caso in cui si viva in SAE o altre soluzioni abitative.

La Legge di Bilancio appena approvata conferma l’attenzione dedicata alle aree dell’Appennino centrale colpite dal sisma del 2016-2017. Tra le altre misure presenti, è ricompresa la cessazione al 31 marzo 2024 dei benefici per gli affittuari, nuove norme per le delocalizzazioni temporanee delle strutture produttive nonché la stabilizzazione di oltre 350 operatori impegnati quotidianamente nelle pubbliche amministrazioni in attività connesse al sisma.

Le misure adottate, se unite alla proroga per gli interventi “sismabonus” sino a tutto il 2025, consentono di poter guardare al 2024 positivamente. Giova ricordare come gli interventi “sismabonus” sono operabili nel caso sia stato dichiarato lo stato di inagibilità degli edifici oggetto di interventi. Sul punto (contributi previsti per la riparazione e ricostruzione degli edifici danneggiati da eventi sismici), con la risposta a interpello n. 4 del 2024, l’Agenzia delle Entrate ha evidenziato che l’agevolazione si applica alle spese sostenute per gli interventi ammessi al Superbonus per i quali sia prevista anche l’erogazione di contributi per la riparazione o ricostruzione a seguito di eventi sismici. In assenza della condizione di ”inagibilità” dell’edificio oggetto di intervento l’agevolazione non può trovare applicazione.

La speranza è che i fondi stanziati con tutte le misure complementari e parallele possano diventare strutturali e non siano “dirottati” verso altri capitoli di bilancio in caso di necessità contabili dello Stato.